La Rabbia – Bambi Kramer, Filosa-Noce, Hurricane, Nomisake-Trapani, Ratigher, Sonno, Tso-Primosig, Zerocalcare

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Trattasi di un libro a fumetti di vari autori/disegnatori di cui (data la mia ignoranza) non conoscevo l’esistenza. Tranne per Zerocalcare che rappresenta il 50% dei motivi che mi hanno spinto all’acquisto; l’altra metà della torta è costituita a scalare da curiosità, voglia di approfondimento, desiderio di tirarsela al pub con gli amici tirando fuori nomi underground, solitudine, utilità per il blog, altro.

Questi autori/disegnatori dicui(datalamiaignoranza)nonconoscevolesistenza hanno il vezzo di allontanarsi dal proprio habitat per riunirsi in luoghi dove ognuno può mostrare ciò che sa fare. Si incontrano, si chiacchierano, aprono e si mostrano le code a vicenza, si conoscono meglio, stringono legami, amicizie e collaborazioni. Sentono questa necessità di vicinanza atipica, anacronistica, e molto fuori luogo di riunchiudersi tutti in un luogo. Da una di queste aggregazioni di nome Crack prende corpo il libro che ho in mano.

Nel libro otto storie.
Alcune notevoli, altre lodevoli, altre nientevoli.
Ma andiamo con disordine.

Partiamo con Zerocalcare (Titolo = Così passi dalla parte del torto) che spacca come al solito, diverte e penetra con la consueta genialità raccontando di uno spezzone della sua “rabbiosa” formazione culturale metropolitana. Non mi dilungherò in lusinghe perché credo di aver fatto già abbastanza quando in quest’altro articolo ho trattato Kobane Calling.
Fuoriclasse.

Oggetti smarriti di Federico Primosig e Simone Tso è una storia senza acuti che ruota intorno ad una valigia che tutti abbandonano, tutti ritrovano e tutti raccolgono. Va via liscia ma non tocca / e non lascia sapore in bocca.
Duepallecosì.

Le tavole di Sonno (Titolo = Ballate in ritardo) non sono intrecciate, ma solo una serie di disegni che dovrebbero appartenere al campo semantico della rabbia ma che in realtà appartengono al campo di canapa indica che indica la luna ma guarda il dito medio bene in alto ehi tu ma dici a me ma con chi credi di parlare? Una cosa così, che la capisce solo chi l’ha scritta.
Er Metico.

\’krash\ di Bambi Kramer è ansia pura. Si tratta di un disegnone gigante srotolato e suddiviso in pagine che mi ha attorcigliato i sentimenti per una settimana. Viene fatto un interessante ed inquitante parallelismo tra le violenze commesse dalle forze di Polizia durante il G8 di Genova, uno spiegone scientifico sull’abuso di potere ed uno stile di disegno “demoniaco”. Molto brava, molto efficace, però anche macheccazzo…
Per stomaci forti.

La storia di Ratigher e Alberta Ernesta (Titolo = Hordak 128) è assurda ma allo stesso tempo anche molto inutile. Racconta una vicenda bizzarramente anarco-fascio-gay unfriendly ma che è comunque piatta; carina solo nella struttura.
Vendettaveranonfiniròingalera.

Almeno un’ora in più di Laura Nomisake e Annalisa Trapani fa affacciare il lettore sul buco nero che stiamo vivendo, e lo stile di disegno che alterna pagine contorte a vignette lineari crea con successo l’effetto disorientamento che credo sia l’obiettivo di questa storia. La morsa del mondo del lavoro che stringe, l’offerta senza la domanda. Molto mentale, flusso di pensiero, rabbia soffocata, rinuncia, accettazione della sorte.
Jedi Mind Tricks.

Torrespaccata di Giusy Noce e Vincenzo Filosa è quasi cinema: sembra di essere anche noi nel trenino che va su e giù per la Casilina. E poi il fatto che il senso alla storia si riesce a darlo solo verso l’epilogo a me che sono il classico tipico uomo medio di media statura e di poca cultura è piaciuto parecchio.
Trainspotting.

Molto bene anzi benissimo anche L’attesa di Hurricane che prende la realtà, la porta nel futuro, la estremizza, la carica di Matrix e MadMax, la spinge ancora un po’ oltre il limite, la riempie di creature disumane subumane e postumane, la sbeffeggia colorandola di verde speranza, la avvolge nelle tenebre ed ecco qua: la perla è servita.
Zombie Tsunami.

 

Quindi un bel librone con qualche autore che vi verrà voglia di approfondire e qualche autore di cui vorrete ricordarvi il nome solo per non fare la cazzata di comprare qualcosa di loro, nemmeno un videoregistratore su ebay.

Ah, poi alla fine ci sono altri disegni diversamente belli e scritte lunghe e noiose – però noiose di proposito perché bisogna sempre tirarsela un po’ quando si spiega una cosa che non si può spiegare e lo si fa a mezzabocca o a mezzamatita o a mezzabic, che ne so io. Però ecco le cose inutili mettetele all’inizio che pure uno ignorante come me lo sa e le salta: se le mettete alla fine poi rimane quel sapore di machecazzohaiscritto che non va né su né giù.

Rage Against The Machine a tutti.

 

2 comments

    1. Credo di no. La “rabbia” che fa o dovrebbe fare da filo conduttore è maturata in età più adulta da chi scrive (università, viaggi, lavoro). Quindi non credo risulti molto comprendibile ad un adolescente. Anche se lo stile graphic novel potrebbe avvicinarlo alla lettura.

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