L’uomodellastrada dice che tra qualche anno (l’uomodellastrada non specifica quanti) saremo tutti dipendenti dei cinesi: lavoreremo nei loro bazar o cucineremo la carbonara con dadini di topo affumicato al posto nella pancetta nei loro ristoranti. E io non ho la forza di mettermi a discutere con l’uomodellastrada che ha sempre una risposta pronta, non ho il tempo di argomentare con l’uomodellastrada che non ha mai un cazzo da fare e, ultimo ma non ultimo, non ho cultura sufficiente per confutare le teorie dell’uomodellastrada.
Però posso comprarmi un libro scritto da un cinese intitolato La Cina in Dieci Parole.
Lui e il suo libro mi aiuteranno.
Hai capito, uomodellastrada?
Tornerò e ti smerderò davanti a tutti.
Il cinese di cui mi compro il libro non è uno che si è stufato di vendere articoli per la casa e si è messo a scrivere. Non è uno youtuber. Non è un dj radiofonico che cavalca l’onda della popolarità. Non è uscito da un talent. E’ proprio uno scrittore, e si chiama Yu Hua. Ma visto che il suo nome sembra un urlo di gioia, lo chiamerò Daje!.
Daje! fa subito la cazzata di farsi scrivere un’inutile prefazione da nonsocchì, però poi recupera ed in coda al libro si scrive da solo una bella e significativa postfazione. In mezzo alle fazioni pre e post ci sono i dieci capitoli che compongono il libro, le dieci parole con cui Daje! ci spiega cosa succede in Cina. Qui sotto quindi trovate una disonesta sintesi fatta da me preceduta da una foto che mostra in modo inequivocabile che se giriamo la cina di 180 gradi essa diventa una pistola laser.
- Popolo. Er popolo esisteva quando esistevano i fatti di piazza Tienanmen. Studenti, operai, intellettuali, tutti uniti. Mo’ la parola popolo è ‘na parola svuotata.
- Leader. Er lìder, è uno e soltanto uno. Quelli venuti prima nsii ricorda nessuno, quelli venuti dopo so’ solo wannabes, che provano a mòvese come lui. Er vero leader è Mao Zedòng. Stop.
- Taroccato. Shanzai: ovvero sul taroccare ai cinesi non glie dovete cacarcàzzo perché so’ i numeri uno. Taroccano anche il taroccamento. Show televisivi tarocchi, testimonial tarocchi, tutto tarocco.
- Lettura. Non se poteva legge’. Quindi si leggevano i Dazibao perché c’erano solo quelli. Poi a ‘na certa hanno riaperto le librerie e ciao Dazibao.
- Scrivere. Idem: se scrivevano i Dazibao. Poi a forza di scrivere Dazibao Daje è diventato forte e è diventato scrittore.
- Lu Xun. Lu Xun è LO scrittore cinese. Il “signor” Lu Xun. Come Dante per noi. E pure qua, noncesoccàzzi.
- Morti di fame. Salire sull’elicottero, buttarsi in facili guadagni, diventare qualcuno in pochissimo tempo, con il rischio (al 90%) di tornare quello di prima, se non peggio. Condire a piacere con insulti, rimproveri, punizioni corporali, et cetera.
- Disparità. Certi comportamenti in Cina erano banditi. Le punizioni erano esemplari, pubbliche, umilianti. La sfera privata non esisteva, perché se pensavi ai cazzi tuoi eri ‘n egoista revisionista antirivoluzionario. Mo è tutto diverso….
- Intortare. Huyou: che è ‘na parola che significa che te la sto a fa’ sotto al naso, che te la sto a incarta’, in sostanza. I cinesi so’ bravi incartatori.
- Rivoluzione. Da un momento all’altro parte la rivoluzione de qua, la rivoluzione de là, il grande balzo in avanti, i dati falsificati. Se c’hai culo stai sempre da la parte giusta, sennò so’ cazzi tuoi.
Tutta ‘sta pippa e poi alla fine Daje! non mi aiuta nella mia battaglia contro l’uomodellastrada che, mentre io ero intento a perdere preziosissimo tempo a leggere le esperienze dirette dell’autore, si sarà arricchito di nuovi, potenti e inconfutabili aneddoti presi chissà dove.
Già mi immagino la scena:
UDS: Aò, guarda chi c’è!.. Ma allora? L’hai capito ando’ li seppelliscono i cinesi?
L: Mah, sai… in realtà bisognerebbe fare un passo indietro e capire bene cosa significhi per un cinese il termine “rivoluzione”..
UDS: Rivoluzione? Uhahahaha (grassamente)… Aò, è arivato Robbespièè… ma che cazzo stai a di’?
(Tutto il bar ride).
Game, Set, Match per l’uomodellastrada.
Maledetta inutilissima cultura!
然后你好