Tre cose devo scrivere prima di raccontarvi questo libro, e riguardano l’autrice.
La Prima cosa su La Pina.
La Pina aveva raggiunto una certa credibilità nella scena HipHop italiana, all’incirca in concomitanza con questo suo pezzo: “Bboy, smolla il colpo, dimostra alle mie amiche quanto sei disinvolto, e invece di scambiare rime come figurine è il momento di far fare un giro a queste signorine. Lo scopo del gioco, è di fare un poco di moto, ma non è detto che poi dopo ti scopo […]”.
La seconda cosa su La Pina.
Andando a lavorare a Radio DeeJay, La Pina ha perso quella sua credibilità nella scena, all’incirca in concomitanza con questo pezzo di Kaos: “[…]regina dell’HipHop che adesso in radio spinge i dischi delle Lollipop […]”.
La terza cosa su La Pina
Un pò come successe per 5oCent e la storia dell’He got shot nine times che conferì al rapper americano rispetto a prescindere, su La Pina mi hanno raccontato un episodio che per me ha sempre avuto la stessa valenza: ella diede fuoco al vestito di Irene La Medica, rea di provarci col suo fidanzato Esa. Ecco a me non è mai importato se questa cosa fosse vera o meno: ho cominciato ad amarla come ad una sorella maggiore, e quindi:
Cosa finale su La Pina
One Love per lei, credibile o incredibile che sia.
Ma passiamo al libro – I love (però scritto sempre col Cuore…) Tokyo
Innanzitutto c’è da dire che La Pina riesce nel difficile compito di essere se stessa anche per iscritto. Lo fa scrivendo in maniera orale, tanto che mentre si legge sembra di sentire la sua voce ed i suoi cambi di tono (nooo, vabbè, pazzesco…..).
Poi c’è da dire che scrive una guida alla città che ama più di ogni altra cosa al mondo e anche questa cosa traspare bene. Ci sarà stata settordicimila volte e non ha al momento ancora intenzione di lasciare ma anzi bensì infatti purtroppo di raddoppiare.
Ci saranno da dire poi sicuramente altre tanterrime cose, tipo che il libro è pieno di interventi (alcuni carini, altri meno) di colleghi, amici, parenti. Tipo che ci sono i QrCode che rimandano a vari contenuti video. Tipo che ogni capitolo ha la sua colonna sonora scritta da Emiliano Pepe (aò, io non l’ho ascoltata perché posso fare una cosa alla volta: o leggo, o ascolto – ma magari è superfiga). Tipo le parole fondamentali da sapere a tutti i costi. Tipo mille altre dritte. Tipo andatevelo a comprare e leggetevelo perché si legge in poco tempo, è fatto con lo stesso cuore del titolo (un cuore rosso e geometrico – un po’ strettino, a dire il vero; però lungo) e ti fa venire voglia di partire subitissimo.
In ultimo, vi allego questo messaggino carino che l’apina lascia tra una pagina e l’altra mentre vola di fior di ciliegio in fior di ciliegio. E’ un giusto avvertimento, non c’è che dire… Ma vedete l’immaginetta in fondo? Vedete gli occhietti? Notate la facilità di fiammifero? Ecco, mi sa che la leggenda del vestito di Irene La Medica era molto più di una leggenda. Io ve l’ho detto, voi fate come vi pare.
素敵な仕事 (che spero voglia dire bel lavoro)
ma anche
さようなら (che invece con pochi margini di errore dovrebbe essere arrivederci).