Secondo capitolo di una bella storia che mi ha convinto e coinvolto fin dal giorno zero. La bella storia riguarda due ragazze italiane, Elena e Francesca, che dagli Stati Uniti creano la Timbutcu Labs, casa editrice di libri per bambini, da cui prende vita Goodnight Stories For Rebels Girls, libro nato dal crowdfunding che ha avuto un successo senza precedenti, senza paragoni, senza parabeni, e che ha fatto venire gli occhi a forma di cuore a tre quarti di mondo (il quarto quarto di mondo invece, costituito da Micheli e Michele Murgie varie, rompeva i coglioni con argomenti tipo vabè ma come fai a fare un libro sulle donne ribelli e metterci dentro la Tatcher che non è una donnaribèlle ma una donnadimèrda… no, il libro è sessista… è scritto difficile… noi l’avremmo sicuramente fatto molto ma molto meglio…).
Il solo limite del primo libro (ma non del libro in sè, bensì della copia che ho io – questa qui) è quello di essere in lingua inglese e quindi di non poter essere fruito da tutta la famiglia. In questo secondo round quindi ho aspettato l’edizione italiana, di Mondadori: mi sono sentito meno parte del progetto, meno lungimirante, meno mecenate, meno crowdfunder, meno female-supporter, meno mato, meno pausa, ma mi sono rimasti in tasca parecchi euro ed inoltre mi trovo in casa un libro scritto in italiano che la mia pupa può leggere anche senza il mio aiuto.
Altro giro, quindi, altre cento mini biografie di donne che con le loro ribellioni hanno segnato la storia. Solo in teoria però, perché in pratica non è proprio così. Non per tutte, almeno. Per forza di cose il cerchio si allarga ad altre protagoniste: alcune dimenticate nel primo volume, alcune meritevoli, altre un po’ buttate sull’autobus in corsa alla Fantozzi, con il rischio di far scendere tutte le altre, o quantomeno di abbassare il livello, di modificare il campo semantico da “donne che si sono ribellate” a “donne che ce l’hanno fatta”. Eh sì, perché entrano in scena stars del pop, sportive, scrittrici, donne del mondo politico che a mio avviso si guardano intorno e dicono: che cazzo ci facciamo noi vicino a Saffo, Nefertiti, Bebe Vio, Samantha Cristoforetti? Il nostro ufficio stampa deve aver fatto un ottimo lavoro…
La ricetta è la stessa, vincente, del capitolo predecedente: piccola biografia di qua e ritratto di là. E le illustrazioni anche in questo secondo volume sono affidate più o meno alle stesse mani che disegnarono gli altri 100 ritratti, artiste da ogni parte del mondo – ad esempio i volti e gli sfondi nelle pagine qui sopra sono stati concepiti da Paola Rollo, Eleni Kalorkoti, Lisk Feng, Cristina Portolano e Ana Juan.
Di fatto quindi non cambia nulla, questo secondo volume è costruito con lo stesso schema del primo, solo che in questo ci sono altre 100 donne. Alcune incuriosiranno i vostri pargoli, altre incuriosiranno voi, altre daranno solo un po’ fastidio, tipo le troppe domande quando sarebbe invece ora di dormire.
Buonanotte, (…e) vivete felici e contenti.