Questa biografia a fumetti di Fidel Castro, pensata disegnata e scritta (e magari pure impaginata, chenesò…) da Reinhard Kleist, che io per semplicità chiamerò solo Rinaldo, è un po’ pesantina. Sia in senso letterale, perché il libro ad occhio e croce a un paio di chili ci arriva in scioltezza, e sia in senso letterario perché alla fine non è il massimo della scorrevolezza, della scioglievolezza, della fluidità, della facilità di corsa, della visione di gioco, del passaggio in profondità.
Si racconta della vita di Castro da quando era uno studente modello anche se parecchio testadùra, fino a quando è diventato il lider maximo, rimanendo ugualmente parecchio testadùra. L’espediente narrativo è quello di un reporter che va a Cuba per documentare la rivoluzione in atto e finisce per sposarne gli ideali, affascinanti nella fase iniziale, molto meno quando il cibo viene razionato, le case divise, e l’ideale comunista asfissia con la stessa puzza del regime totalitario di quel Batista cacciato a calci in culo.
Un buon lavoro, sicuramente esauriente e ben documentato da una ricca bibliografia ma che manca di quel coinvolgimento emotivo che la storia d’amore tra i due protagonisti, nata sotto la rivoluzione e morta sotto la stessa, non riesce a fornire. Un lavoro ad impronta giornalistica, serio perché tedesco, serio nelle idee così come nel disegno. Forse troppo serio per chi è alla ricerca di ignoranza.
Anche perché il serio fa-aceto.
Hasta luego.