Insomma Alfonso se va fa’ ‘na passeggiata al porto e vede ‘na barca tutta arrugginita e siccome Alfonso è uno scrittore, Alfonso è fantasioso, Alfonso c’ha il pensiero creativo facilefàcile, allora Alfonso pensa “mo prendo e butto giù una storiella breve, un racconto veloce, qualche appunto, poi Dio vedeeprovvéde, magari dacosanascecòsa, chilosà, magari un giorno me la vendo a zerovirgolanovantanòve su Amazon”.
E così Alfonsino nostro (Alfo’, tranquillo: so’ amico de tu’ fratello, è tuttappòsto) scrive ‘sta storiella (pure carina, eh, per carità…) basata sul fatto che lui ha visto ‘na barca arrugginita e gli è balzato alla mente un tipo co’ la moglie che lo accanna e col poro nonno che annava a caccia de sirene (quelle de mare), solo perché Alfonsino nostro le sirene (quelle de città) le sente veramente perché l’ambulanza che lo porta al più vicino Centro di Igiene Mentale ha già imboccato sul molo e gli infermieri lo guardano con tono rassicurante come a dire “tranquillo, non te famo niente, è tutto finito”.
Quindi una storia caruccia che ho letto in formato kindle (e pagato zerovirgolanovantanòve, guardaunpo’…) perché in formato cartaceo non era stampabile altrimenti sarebbe sembrato l’opuscolo che ti danno quando vai al museo.
Una cosa corta che sembra l’inizio di qualcos’altro.
Una cosa troppo corta per essere vera.
E infatti è tutta inventata.
E infatti quando vedo tufratèllo me faccio offri’ un caffè così stiamo pari. Eh, Alfo’?
Ciao.