La banana del Sol Levante
Prima di questo libro, quando sentivo nominare Banana Yoshimoto pensavo a questo:

Merca Tino
Però poi nel cammin di mia vita incontrai un mercatino (Aò, bella Mercati’, che dici? – Mah, ‘ttapposto dai, te serve qualcosa? – Mah, in teoria no, però butto n’occhio…) e vedendo questo simpatico libretto Feltrinelli stagionato e pensai Anvedi, oh, er Giappone, la Banana! Vabbè dai, su: ho dato una chance al Sushi, darò una chance pure aa pora Banana…
E così, mentre me ne vado con setteòtto libri usati messi nella borsa jeans fatta a mano che si è comprata mia moglie, saluto Mercatino che si dimostra sempre ben educato e cordiale ma con la coda dell’occhio lo vedo che tra sé e sé pensa O sepevo che mpar de cosette tee compravi, faggiano…
Intervallo: battuta simpatica
Mentre lo contemplo, penso che un libro che si intitola Sonno profondo andrebbe “letto” prima di mettersi a “letto”.
Dormiveglia
Quindi faccio così, mi metto sotto le pezze ed apro questo libro quando sono a metà strada tra la giornata appena trascorsa che mi si rinfaccia agguerrita cavalcando peperoni e Morfeo che mi dice Vie’ qua, abbracciame che te vedo provato, trovando al suo interno tre racconti che parlano bene o male di sogni, di sonno, di dormire, di visioni
Libro abbastanza terapeutico, dolce e piacevole, fisico e sensoriale.