Alessandro Baricco detto Sandrino tira fuori il microscopio dalla scatola dove lo aveva messo quando aveva fatto l’ultimo trasloco e lo usa per guardare meglio il virus Covid19. E siccome lui è uno che c’ha occhio, vede che attaccato al C19 c’è una cosa strana: una cosa che sembra essere una Pandemia, però è a forma di Achille, ha un nonsocché di Enea e qualche sfumatura di Ulisse e allora Sandrino fa tipo: Aspe’ famme vede’ bene… Ecco che è… Nun è ‘na Pandemia, è un Mito! Cioè: è ‘na Pandemia a forma de Mito… Una Pandemia mitologica!…
E quindi Sandrino fa come abbiamo fatto tutti nella fase embrionale della faccenda, quando chi usciva di casa si conciava come un palombaro. Ovvero si guarda allo specchio e pensa: ma se er monnonfame mo finisce e quaffòri diventa tipo Mad Max, tipo Ken il guerriero, ma io ce la faccio a sopravvive’? So’ capace a accenne er foco? A costruimme ‘na dimora? A procacciarmi del cibo? Sono in grado di costruire della strumentazione, seppur rudimentale?
Sandrino si sarà dato la stessa risposta che ci siamo dati più o meno tutti*, che è suddivisa in due parti. La prima, quella immediata: Speriamo che se salvàmo sennò qua io mo in tre giorni me moro de stenti e de freddo, limortaccimìa. La seconda, più ragionata e letterata: vediamo se riesco ad usare la mia professione, le cose che so fare, per essere utile a qualcuno ad affrontare questa difficile situazione che affligge il genere umano già di suo parecchio afflitto.
Per cui, come noto a tutti, i cantanti hanno cantato sui balconi, gli Alimentari hanno alimentato, gli istruttori di fitness hanno insegnato su Twitch, i runners hanno fatto i botti, gli speculatori hanno speculato, i dipendenti pubblici non hanno fatto un cazzo, le Poste, che Dio le maledica, hanno messo gli anziani in fila di fuori sotto al sole di Riccione, e gli scrittori – e qui veniamo a Sandrino nostro – hanno scritto cose.
E quindi allora Sandrino, da autore, da studioso, da intellettuale, prende la Pandemia e la analizza, trovando molte analogie con il Mito**. Direte voi: è mitomane? Simpatici.
Qui sotto alcuni spunti di questo piccolo saggio arguto, acuto, divino come la Scuola di Hokuto.
Interessante, inquietante.
Ciao, alla prossima.
* Il meccanico, l’ingegnere, il calzolaio, gli artigiani in generale avranno pensato Io me salvo, so’ fa er mestiere, posso esse’ utile sia a me stesso sia ad un’eventuale banda armata di balestre e mazzafionde che mi rapirà per sfruttare la mia manodopera, la mia conoscenza: io vivrò!
** Sandrino è uno che di Mito se ne intende, eh… Forse però non ha mai avuto un’infanzia felice – come riassumo nell’immagine sotto – senza una MiTo da venticinquenne, senza una MITO da sedicenne, però almeno conosce la materia mitologica meglio di noi che sappiamo impennare e controsterzare.