Posted by Johnny, autore scozzese, imbocca a casa mia ‘na sera e porta st’amico, Kennedy Marr, irlandese, scrittore e sceneggiatore di successo planetario, tipo simpatico e colto, affascinante, veloce di pensiero, sensibile e molto incline agli eccessi, soprattutto per quanto riguarda donne e alcool. E poi, very distant second, dedito a cibo da consumare nei migliori tavoli di ristoranti famosi, a macchine sportive, e a tutto ciò che rientra nel pacchetto “vivere alla grande”.
Kennedy è quello che i francesi chiamano fiodenamignòtta, un uomo che spreca la sua vita ed il suo talento godendosi tutto l’effimero possibile e tutti i soldi che riesce a procurarsi, soprattutto quelli facili: “addirittura” si abbassa a scrivere sceneggiature per blockbusters hollywoodiani.
Però a ‘sto giro l’amico suo Johnny, che glie vole bene e per questo gli dice le cose in faccia, lo sbatte di fronte alle sue responsabilità, alla sua famiglia, alle sue radici, alle cose da cui non si scappa semplicemente allontanandosene o bevendosi un intero bar.
Che tu glie diresti: aò, ma ‘ste cose annatevele a vede’ a casa vostra, no? Che sete venuti qui a casa mia pe’ litiga’?.. Però poi alla fine irlandesi e scozzesi so’ fatti così, gli si vuole bene comunque. so’ simpatici.
Un libro bellissimo, che mi ha divertito da una parte e scoperchiato dall’altra. Scritto bene, mai prolisso, mai eccessivo, spesso volgare (e questo è un pregio…), sfrenato ma pieno di verità.
Rega’: un romanzo, eh, non un reportage dalle favelas indiane. Ma forse proprio per questo vicino al sentito occidentale. Una manata! E, per quanto mi riguarda, tante lacrime.
Limortaccisùa, aggiungerei.
Anzi limortaccilòro, sia di Johnny che di Kennedy.
‘Ach’ (esclamazione soprattutto scozzese che vuol dire qualsiasi cosa e che in italiano è stata tradotta con ‘rcatroia)!
