Dice Benjamin, detto Benji, che è tutta colpa di Holly. Che quasi ti verrebbe quasi da dirgli: aò, abbèllov, ma che stai a di’?
Però Benjamin si mette lì, si sistema il cappellino con la scritta W. Genzo e ti spiega per benino che gli Stati Uniti hanno fatto come i Romani nei confronti di Attila il flagello di Dio: hanno tirato troppo la corda.
Hanno ignorato accordi verbali, hanno provocato in vari modi l’orgoglio russo ed ottenuto il risultato sperato, cioè che la Russia sbroccasse, e se la prendesse con il primo che passava da quelle parti: la povera Ucraina, che nulla aveva fatto di male, tranne cose di poco conto – tipo affidare a dei neonazisti la difesa del Donbass che voleva essere russo, tipo dichiarare anch’essa di voler aderire alla NATO, tipo essere amici – troppo amici – di Biden.
E allora daje de tacco, daje de punta ma soprattutto daje de armamenti. Armiamo gli ucraini!
Tutti i paesi membri NATO sono contenti perché avevano i magazzini carichi di armi vicine alla data di scadenza e adesso così, smaltite quelle (Aò, a Zele’ ‘ssaggia ‘ste mitragliatrici! Come so’? So’ bone, eh?…) possono spendere i soldi dei contribuenti per gli armamenti, giustificare un’infinità di militari delle forze armate che infatti prima non si capiva che cazzo ci facessero con la divisa addosso, e soprattutto hanno trovato il Malaussène di turno, il capro espiatorio del secolo. Colpa di Putin, dicono in molti. Colpa di Zelensky dicono altri. Colpa della NATO, altri ancora. Colpa degli USA, i più attenti. Tra cui Benjamin, che guarda caso ha lo stesso nome di battesimo di Malaussène.
A me qualquadra non mi cosa.
Vi aggiorno.