Sting of the bee – Seth Rolbein

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Con questo libro ho un legame forte, gigante.

Ho cominciato a leggerlo nel 2000, a Negril, in Giamaica. Faceva parte della libreria del Rainbow Arch. Poi però siccome stavo sempre fatto ho dimenticato di rubarmelo e portarmelo a casa. Quindi me lo sono ricomprato anni dopo, su Amazon.

E quindi eccotelo qua, in tutta la sua fantasticità.

Una storia bella, verde, piena di odori della natura. Un figlio che torna in Giamaica, nella sperdutissima Rose Hill, perché il padre sta morendo. Lui che è cresciuto con la madre, che l’ha portato via dall’isola quando era ancora bambino, ora torna nella “sua” terra. Riusciranno le sue roots a ricollegarlo al suolo, o salirà sul primo aereo per tornare a Babylon?

Un libro meraviglioso, scritto un po’ in inglese e un po’ in giamaicano – non in Patois, ma in una sorta di lingua “povera”, primitiva, semplice, come la vita che si vive lì, che poi è il fulcro della questione: vita semplice, rurale o vita complicata, moderna?

Qui un estratto in cui Manley fa delle riflessioni sull’isola di Haiti.

Fate la vostra scelta, take your peak.

Bomboclat!

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